figlia, perdona la nostra fiacchezza

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Vedo coraggio nei loro animi 

In quei corpi, nei volti giovani e fieri 

Tanta forza di resistere

Combattere un’assurda guerra

Libere di morire per il valore di popolo senza patria 

Trovo in voi un modello di umanità dimenticata 

Questa molle civiltà non riesce a uguagliare 

Nemmeno un granello della polvere 

sollevata al vostro passaggio 

 

Madre di tutte le terre proteggi 

Sorella di tutte le battaglie difendi 

Figlia, perdona la nostra fiacchezza 

sogno di un naufrago

Un nevralgico tormento mi ossessiona

Trovo il tempo per ascoltare la civetta

Canta una notturna melodia 

Stride geme con pause sincopate

Troppi rumori agitano la solitaria notte

Svelo il sogno di un naufrago alla deriva 

Troppi inciampi nel cammino 

Rallentano il passaggio di monotone convinzioni 

Crolla il travaglio del mattino con suoni di risveglio

Completo il prodigio della mente che riflette parole ripetute

Balbetta pure notturno rapace il tuo grido non mi spaventa

Cerco un tema di segrete ossessioni per dare nuovo slancio al pensiero

Sfodero un silenzio senza riposo per fare spazio all’inutile attesa

Cavalco il momento per arrivare alla parola fine.

Sono un numero periodico che cerca di moltiplicarsi

 

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Nessuno  mi guarda con desiderio

Solo stupore senza interesse

sono un numero  indecifrabile

Nessuno fa l’amore con me, tutti mi riempiono di complimenti fittizi 

mostrano imbarazzo 

l’ingombro del mio essere non è riducibile ai minimi termini.

sono enorme, pesante 

mi sfugge il senso di tanta deformità

rifuggo dal sentirmi compresa

sono un gigantesco ammasso di carne, nervi e liquidi

non c’è spazio per la mia anima smarrita

qualcuno alberga dentro di me

si nutre del mio segue con forza e determinazione

tenacia e risolutezza

freme di vita e desideri ancora inespressi

sono una nave che cerca un porto dove attraccare

la mia sirena lancia l’allarme, nessun faro guida i miei dubbi

non posso ormeggiare in luoghi fangosi, limacciosi

cerco acque pulite per guarire dal vecchio, dal usuale

trasformare i pensieri in profetiche visoni

lasciatemi ondeggiare 

sono un numero periodico che cerca di moltiplicarsi