figlia, perdona la nostra fiacchezza

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Vedo coraggio nei loro animi 

In quei corpi, nei volti giovani e fieri 

Tanta forza di resistere

Combattere un’assurda guerra

Libere di morire per il valore di popolo senza patria 

Trovo in voi un modello di umanità dimenticata 

Questa molle civiltà non riesce a uguagliare 

Nemmeno un granello della polvere 

sollevata al vostro passaggio 

 

Madre di tutte le terre proteggi 

Sorella di tutte le battaglie difendi 

Figlia, perdona la nostra fiacchezza 

sogno di un naufrago

Un nevralgico tormento mi ossessiona

Trovo il tempo per ascoltare la civetta

Canta una notturna melodia 

Stride geme con pause sincopate

Troppi rumori agitano la solitaria notte

Svelo il sogno di un naufrago alla deriva 

Troppi inciampi nel cammino 

Rallentano il passaggio di monotone convinzioni 

Crolla il travaglio del mattino con suoni di risveglio

Completo il prodigio della mente che riflette parole ripetute

Balbetta pure notturno rapace il tuo grido non mi spaventa

Cerco un tema di segrete ossessioni per dare nuovo slancio al pensiero

Sfodero un silenzio senza riposo per fare spazio all’inutile attesa

Cavalco il momento per arrivare alla parola fine.

Nebulosa

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le parole contemplano solo una parte di vissuto
le immagini raccontano porzioni di esistente
i suoni racchiudono vibrazioni di presente
adesso mi distraggo con impulsi sensoriali dalle fatiche di ipotesi lontane
trovo conforto nella scia di pensieri che cullano piccole idee nascoste
lasciamoci travolgere da sensazioni inattese, trasportare lontano da visionarie memorie che si fondono con organiche percezioni.
confusa sempre più disordinata provo a interpretare quello che sento, ascolto con attenzione senza farmi sfuggire il più piccolo dettaglio.
silenzio, senza gravità provo a galleggiare tra bolle di molecole invisibili
costellazioni lontane proiettano ricordi di tempo attraverso luminose scintille elettromagnetiche
mi perdo con gli occhi nel cielo notturno gustando segnali di luce cosmica.

Sorpresa

b-n

che sorpresa sapere di esistere oltre i propri desideri

meravigliarsi con stupore delle proprie attitudini
scoprire di avere ancora miglia da percorrere
con scarpe consumate su suoli diversi
muovendo passi incerti senza indugio
stropicciarsi gli occhi al passaggio di nuovi scenari
come, dici a me? cosa volevi sapere? ti aspettavi qualcosa di diverso?
ti stupisci ancora della meraviglia? ti senti preparato di fronte allo stupore?
volevi che fosse tutto uguale a se stesso? lo sconcerto della novità ti crea nuovi dubbi? allora, come vuoi procedere? ci fidiamo del proprio sentire? vogliamo appellarci alle proprie logore ragioni? rifugiarsi nella logica? lasciare fermentare tutto nella coscienza inesplorata?
siamo impreparati a mutamenti che cambiano i connotati all’umanità
metamorfosi perpetue ci rendono instabili immaturi e balbuzienti
siamo prigionieri della propaganda di noi stessi
nessuno escluso

 

Abbiamo lasciato la finestra aperta

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https://vimeo.com/154167352

Abbiamo lasciato la finestra aperta
Possiamo uscire e correre a perdi fiato
Giocare come nessuno ha mai osato
La sfida con le nostre paure vincere, perdere terreno

Abbiamo lasciato la finestra aperta, continuiamo ad andare.

Entriamo nel bosco, esploriamo il cammino

Seguiamo tracce del nostro domani

Le impronte conducono oltre la soglia del conosciuto

Abbiamo lasciato la finestra aperta, possiamo saltare

Cancellare  tutti i piani, sappiamo bene come fare

I programmi, le scadenze possono aspettare

Troviamo il temo per riannodare il nostro tessuto sfilacciato

Abbiamo lasciato la finestra aperta, per non dimenticare.

Simple future

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https://vimeo.com/154166456

Vorrei scappare lontano da me stessa da quello che sento

vorrei fuggire senza meta alcuna per allontanarmi dal dolore

vorrei essere diversa credere ancora nella volontà di potere

vorrei dipingere tutti i miei dubbi e le insicurezze che mi paralizzano

vorrei trasformare tutta l’angoscia in forza creativa

vorrei cullarmi sentirmi al sicuro da tutto il male che ho attraversato

vorrei uscire dalla gabbia delle frustrazioni con coraggio e determinazione

vorrei vivere senza ripianti dimenticare la paura di sbagliare

vorrei essere compresa amata desiderata ammirata

vorrei sciogliere  la gelosia in acqua corrente

vorrei inondare di bellezza il vostro cammino

vorrei sconfiggere la paura lasciandomi precipitare

Dovrei farlo ora

Mi perdo, sprofondo ancora una volta

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Mi perdo, sprofondo ancora una volta
Rifletto sullo specchio d’acqua che si trova sopra di me
Apnea, silenzio di una fluida realtà sospesa
Oscillazioni musicali rendano densi i movimenti
Mi immergo, scendo nella profondità delle cose
Ancora più giù, devo scavare a fondo
La ricerca continua dentro il cosmo della mia coscienza
Scorgo qualcosa, forse una fioca luce
Abbaglio, correggo ogni coordinata sbagliata
Mi perdo, sogno cose che non faccio
Penso cose che altri hanno scritto
Seguo la scia di previsioni inespresse
Convoglio le forze per riaffiorare
Risalgo, ancora lontana la superficie
Ondeggio senza perdere la spinta
Impulsi mi tengono sospesa, riprendo fiato
Mi ritrovo alla deriva di un immenso galleggiare
Coraggio, spingiti oltre la dolce sorpresa
Orizzonti da scoprire mutano i loro contorni
Eppure, ho imparato a nuotare!
Muovo fibre della mia esistenza
Mentre ruotano tutto intorno
Intuizioni di presenti visioni.
Concreta certezza di essere viva.

Camminano, si muovano verso nuovi confini

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Camminano, si muovano verso nuovi confini
L’orizzonte lontano la meta incerta
Lungo il destino di esodi orizzontali
Fughe di popoli affollano il mattino.
Le foglie si scuotano al passaggio
Antropologico mutamento epocale
Nessuno scrive il finale
La sceneggiatura e’ incompleta
Protagonisti ignari svolgono le bobine
I fili sono stati tirati
Amori di presupposti sbiaditi
Sacrifici umani in attesa di asilo
Le dispense non possono conservare
Scaffali di memorie civili
Le braccia sono tese, il corpo immobile
Burocratica assenza di logiche comuni
Alleanze impastate di guerre glaciali
Si affacciano verso il sole nascente
Soffiano venti di detriti sabbiosi
Evolversi di politiche amene
Promettono oziosi aggiustamenti.
Tutto si è guastato, immondizia ammassata
Sotterrata, nascosta, sepolta per scordare
Inquieto percorso di scorie allontanate
Create dalla moderna produttività.
Globo che continua a girare
Mescola, impasta, monta i miasmi
Della futura subumanita’.

Non ho più cuore, prestami il tuo

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Non ho più cuore, prestami il tuo anche per un battito irreale
Fantastico sopra la crespa pianura di felici rimpianti
Asciugami le pupille dalla malinconica attesa
Inondami di desideri sfrenati
Aprimi le mie cosce fruscianti
Bagnami di pensieri proibiti
Torbidi riti suscitano spaventosi tremori
Resto sospesa nel ricordo lontano
Solo una mano guida la gioia sopita
Corrugo la fronte davanti al patibolo
Via la testa, via la poesia, libera mente
Senza pensieri sdruciti confusi dal tempo
Spazio, assenza di spazio compresso
Immagini filtrate corrono sui cornicioni dell’etere
Fai silenzio, imprimi croni di future memorie

Sgrano momenti in sillabe afone

Corona di perle scandisce il rintocco
Aspetta, aspettami, parlami piano
Sciogli il solubile
Musica il tormento in accordi
Prestami il tuo amore anche solo per poco.

Piedi, piedi che camminano su strati di pietra

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Piedi, piedi che camminano su strati di pietra
Sospetto di passi che portano corpi  ignari
Procedono disordinati nel loro vagare
Nessuna poesia può salutare
– L’anima vuole capire –
L’ingenuo rintocco di speranze sospese
Copre il pianto del cuore fremente
Ritmo di battiti scolorito
Suono di esistenze sospese
Nessun ripianto sopprime il dolore
Ancore di salvezza di un mondo stonato
Sinistre paure svuotano il dire
Angosce taciute smorzano il divino imbroglio
Sparisci nel buoi dell’inesistente
Corrente di fili ti tiene in vita
Tubi nutrono il corpo corrotto
Amore amaro di veglia di figlia
Scopre il velo dell’inutile attesa
Salgo i gradini verso il cupo domani
Senza risposte per poterti parlare
Tutte le cose che potevo fare
Tutti i sorrisi che abbiamo scordato
Sono sicura di averti amato
Convinta del tuo amore
Lasciami ancora nell’irreale
Di desideri che temevo svelare
Alla tua anima bonaria
Bisogno di aria pulita
Di nuovi sogni da cancellare
Troppa, troppa fatica per accettare
Grosso il peso, ripida l’attesa
Insicura esistenza esaurita.